Anche lo Sport sta subendo gli effetti delle restrizioni imposte a causa del Covid-19.
Succede per i centri sportivi, molti dei quali hanno chiuso i battenti per via dello stop alle partite amatoriali (dal calcetto al basket e alla pallavolo), ma anche per chi costruisce gli impianti. Verso quale direzione? Stop alla costruzione di campi di calcetto per far spazio a quelli da tennis e soprattutto a quelli da paddle (un variate ispirata al tennis che si gioca in uno spazio recintato da vetri).
«La tendenza è alquanto chiara – afferma Andrea Sylos Labini, consulente della storica azienda barese Tennis Tecnica – le restrizioni introdotte sin dal lockdown stanno modificando i contenuti degli ordinativi che si riposizionano sugli sport dove il contatto non è previsto. Ovvero tennis e paddle per il mercato dei privati».
D’altronde basta varcare i cancelli di un qualsiasi circolo tennis di Puglia per comprendere come il movimento sia in crescita: non solo nuovi associati, ma allievi (grandi e giovani) che si iscrivono numerosi ai corsi. Significa che gli impianti necessitano di nuovi spazi. «Certamente – prosegue Sylos Labini – in molte realtà si sta lavorando per ampliare l’offerta di infrastrutture. O nuovi campi o rifacimento di quelli vecchi per sfruttare al meglio i vantaggi delle tecnologie». Il riferimento è al cambio di superficie: dall’amata classica terra battuta ci si sta spostando sulle formule di terra-sintetico (brevetto red plus o similari) o resine. «Ma prosegue anche il fenomeno delle coperture invernali – aggiunge l’esperto di Tennis Tecnica – con palloni pressostatici che permettono l’allenamento anche in presenza di maltempo. Ma il fenomeno resta il paddle che sta conquistando anche spazi dedicati precedentemente al calcetto.
Le società effettuano la riconversione. Per il calcetto? C’è un robusto fenomeno di stand by degli investimenti».
Sul profilo delle pubbliche amministrazioni il Covid-19 sta facendo dirottare i nuovi interventi verso l’atletica. Spazi aperti e sport individuali hanno conquistato le gare d’appalto. «Molti bandi – termina Sylos Labini – prevedono anche la costruzione di piste ciclabili. Siamo alle prese con un cambiamento e il coronavirus sta producendo effetti concreti».
Tennis Tecnica, fondata da Alessandro Atzeni, è in attività da 43 anni e occupa 40 dipendenti tra amministrativi e operai. È l’azienda specializzata in impiantistica sportiva più grande del Mezzogiorno con un fatturato di 6-7 milioni. L’operatività? Annualmente porta a termine, tra grandi e piccoli impianti, circa un