CORONAVIRUS: L’annuncio del sindaco di Barletta in consiglio comunale: il nuovo ammalato ha 47 anni ed era stato al nord: è ricoverato a Bisceglie
Prima vittima da coronavirus in Puglia. Si tratta di un anziano di 75 anni affetto da cardiopatia e da altre patologie. Il decesso è avvenuto a casa – in un centro della provincia dauna – e la scoperta della positività è emersa dopo l’autopsia. Sarà l’Istituto Superiore di Sanità a dare la definitiva conferma e stabilire il nesso tra infezione da Covid-19 con il decesso. Pertanto, al momento, è corretto dire che l’uomo è morto «con» il coronavirus e non «per». Il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Foggia, come da protocollo regionale, ha attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche provvedendo a isolare tutti i contatti stretti.
La notizia arriva in concomitanza con l’annuncio del primo caso di positivo al Covid-19 nella provincia Bat. A comunicarlo pubblicamente è stato il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, nel corso della riunione del consiglio comunale. Si tratta di un agente di commercio residente a Trani che opera a Barletta: l’uomo – che è ricoverato nel Reparto infettivi dell’ospedale di Bisceglie – era stato nei giorni scorsi in Lombardia e Veneto per lavoro. Anche in questo caso la Asl, come da protocollo, sta provvedendo a isolare parenti o persone con cui è venuto a contatto.
Con questi due nuovi casi positivi sale dunque a 9 il numero di contagi accertati da COVID-19 in Puglia: si tratta dell’uomo di Torricella, insieme alla moglie e al fratello, del militare 29enne di Bari che lavora a Bergamo e della moglie, del parrucchiere di Aradeo, la 74enne di Ascoli Satriano, il commerciante di Trani e il 75enne della provincia di Foggia (deceduto).
LA VITTIMA ERA STATA NELLA ZONA ROSSA – Era stato qualche giorno tra fine gennaio e gli inizi di febbraio a Cremona, in Lombardia, l’uomo di 75 anni morto il 27 febbraio scorso a San Marco in Lamis nel Foggiano. Il risultato del test che ha rilevato la positività all’infezione da coronavirus si è avuto solo dopo che il funerale era stato celebrato e per questo oltre che per i parenti stretti, si teme che anche chi ha fatto loro le condoglianze possa essere stato contagiato.
Da fonti dell’amministrazione è stato possibile ricostruire tutto il percorso compiuto dal 75enne pensionato dell’ufficio economato dell’Asl di Foggia. L’uomo, dopo il soggiorno in Lombardia, è tornato a San Marco in Lamis il 16 febbraio. Avrebbe comunicato subito al medico curante di essere stato nelle zona a rischio contagio e dopo il suo arrivo ha avvertito i primi malori: senso di spossatezza e inappetenza e qualche linea di febbre. E’ poi morto in casa la sera del 27 e l’indomani il corpo è stato portato all’ospedale di San Severo (Foggia) e successivamente nella sala mortuaria a San Marco in Lamis. Così ieri pomeriggio, poche ore prima che si conoscesse l’esito del test, sono stati celebrati i funerali nella chiesa «La Collegiata» di San Marco in Lamis. Da indiscrezioni si apprende che il contagio sarebbe avvenuto su quattro persone vicine alla vittima.