I “New Era” sono stati scelti tra i collaboratori del CET e musicisti di fama: “Kocis” Lorenzo Campani (voce solista), ex allievo del CET e interprete storico di «Notre Dame de Paris» di Riccardo Cocciante; Max Gabanizza (basso), collaboratore di Mauro Pagani; Roby Pellati (batteria), storica bacchetta di Ligabue; Stefano Pettirossi (tastiere), coarrangiatore, pianista, fonico e docente del CET; Massimo Satta (chitarra), docente del CET e arrangiatore di tutti i brani.
«Se Battisti fosse ancora vivo probabilmente avrebbe apprezzato la versione rock dei suoi più grandi pezzi», ha rivelato Giulio Mogol, aggiungendo che «Lucio Battisti era molto avanti: una delle sue più vive passioni era proprio il rock». Così Mogol, per cinque mesi, ha lavorato con passione nella sala d’incisione del CET, la scuola di musica che ha fondato in Umbria nel 1992. Il prodotto finale è stato il cd “Battisti Mogol in versione New Era”, con dodici rivisitazioni dei capolavori del prolifico sodalizio. Ora il disco diventa uno spettacolo che ripercorre le stesse emozioni e le stesse suggestioni, un modo del tutto originale per rivivere canzoni e pezzi della nostra storia che continuano a farci sognare.
L’esperimento ora arriva in Piazza della Libertà ad Ostuni con l’obiettivo di catalizzare l’interesse delle nuove generazioni, che del duo Battisti-Mogol hanno magari soltanto sentito parlare. Lo spettacolo unisce il sound indimenticabile delle canzoni di Lucio Battisti e Giulio Mogol con un rock graffiante e ottimamente suonato. Particolarmente intensa la canzone «Mi ritorni in mente», oltre ad altri titoli senza tempo tra i quali «Anche per te», «La canzone del sole», «Fiori rosa, fiori di pesco», «29 settembre», «Emozioni», «Io vivrò», «Mi ritorni in mente», «Con il nastro rosa», «Sì, viaggiare», «Insieme a te sto bene», «La collina dei ciliegi» e «Pensieri e parole».
Oltre a tanta buona musica e poesia il Maestro Mogol ci racconterà aneddoti legati alla sua collaborazione con Battisti e con altri big della musica italiana. Un patrimonio di canzoni impresse nell’immaginario musicale di tutti, divenuto nel novembre 2015 un disco che ha raccolto molteplici consensi oltre a un premio come miglior disco dell’anno attribuito da quattrocento radio italiane.
L’amore per il Maestro Mogol e la nostra terra risale a tempi lontani, era il lontano 1967 quando Lucio Battisti venne nel Salento. Lo ricordano i suoi fans, a 17 anni dalla sua scomparsa; si innamorò della costa salentina, fino a decidere di comprare una villa insieme a Mogol.
La villa, a Torre Squillace, ad un passo da Porto Cesareo, fu il teatro di straordinarie ispirazioni e composizioni. Fu qui che, secondo la leggenda, nacquero i capolavori “Acqua azzurra, acqua chiara”, ispirata proprio al mare salentino, e “La Canzone del sole”.